La nuova Rete Sismica Mobile in telemetria satellitare” (Re.Mo.Tel.), composta da nove stazioni con trasmissione UHF (Ultra High Frequency), è equamente ripartita verso tre centri di acquisizione intermedi, detti “sottonodi” (Figura 1). Tali sottonodi, a loro volta tramite connessione Wi-Fi, ridirezionano il flusso dati verso un “centro stella” (detto “nodo”) dal quale, con il sistema di trasmissione satellitare Libra VSAT Nanometrics, i dati sono inviati al centro acquisizione dati della Sala Sorveglianza Sismica della sede INGV di Roma e ridondati al centro “disaster recovery” approntato presso la Sede Irpinia.
La struttura della Re.Mo.Tel. è stata ideata ed ingegnerizzata in modo da ridurre al minimo i tempi d’installazione. Il sistema è stato infatti realizzato interamente plug and play” e di conseguenza nessuna attività di configurazione è richiesta all’operatore all’atto dell’istallazione.
La Re.Mo.Tel. si basa su di un articolato sistema di trasmissione (UHF, Wi-Fi e satellitare), mediante l’impiego di diversi apparati ed è dotata di un sistema di alimentazione a pannelli solari che permette l’installazione delle stazioni remote in modo del tutto autonomo rispetto alle infrastrutture preesistenti sul territorio.
|

Figura 1 Disposizione di 3 stazioni remote in telemetria con il relativo sottonodo e centro stella
|
La stazione remota
Dislocata in area epicentrale, la stazione remota costituisce il primo apparato dell’articolata infrastruttura della Re.Mo.Tel. ad essere installato (Figura 2). Ogni stazione si compone di un apparato di acquisizione/digitalizzazione Taurus e di un apparato di trasmissione composto da una radio Satel.
|

Figura 2 Progetto di una stazione remota “tipo”
|
I Taurus sono corredati di accelerometro della Kinemetrics, l’Episensor FBA ES-T, oppure di velocimetro a corto periodo della Lennartz, il LE-3DLite ad 1 Hz (Figura 3). |

Figura 3 Da sinistra: l’acquisitore Taurus della Nanometrics; il velocimetro LE-3DLite della Lennartz; l’accelerometro Episensor FBA ES-T della Kinemetrics
|
Il sottonodo
Il sottonodo è un centro di multiplazione dati intermedio dislocato tra il centro stella (distanza media 5-15 Km) e la stazione remota, con tratte fino a 50 km (Figura 4). L’intero sistema di trasmissione è collocato su una struttura-sostegno su cui sono alloggiate 3 antenne yagi per l’UHF ed un’antenna yagi per il Wi-Fi.
|

Figura 4 Schema di un sottonodo “tipo”
|
Il centro stella
Il centro stella è il punto di ricezione di tutte le stazioni della rete. Tramite un’antenna omnidirezionale vengono ricevuti i dati da tutti e tre i sottonodi. Come per il sottonodo, al centro stella possono essere posti in opera un velocimetro e/o un accelerometro che lo rendono al contempo una stazione di acquisizione. Data la potenza elettrica assorbita esso viene posizionato preferibilmente nei pressi di un punto di prelievo di energia da rete pubblica (ENEL, ACEA ecc.). Il centro stella è comunque fornito di un numero sufficiente di pannelli fotovoltaici e batterie in grado di rendere autonoma la postazione.
|

Figura 5 Schema struttura del Centro Stella
|
Il sistema informativo geografico
Le caratteristiche del sistema di trasmissione e scambio dati della Re.Mo.Tel. influenzano notevolmente la disposizione geografica degli altri elementi della rete intorno all’area epicentrale. E' stata sviluppata un’applicazione con tecnologia GIS a supporto della fase di pianificazione e gestione della Rete. Il GIS, in maniera semiautomatica, permette il posizionamento delle stazioni remote tenendo in considerazione sia l’evoluzione della sequenza sismica, sia la presenza in zona di aree antropizzate inadatte alle installazioni. Inoltre, utilizzando un modello digitale del terreno (DEM), l’applicativo elabora in maniera automatica un’analisi d’intervisibilità tra le stazioni ed i vari sottonodi, in modo da avere la quasi certezza della “visibilità” tra i vari punti della rete.
|

Figura 6 Distribuzione geografica delle stazioni ed analisi di visibilità
|
La tenda
Il CNT è dotato di una tendo-struttura attrezzata con terminali di controllo collegati alla sede di Roma via satellite, per consentire di seguire l'evoluzione della sequenza in tempo reale, e strumenti di laboratorio per dare supporto logistico a tutte le squadre di operatori dell'INGV presenti in zona epicentrale. Questa struttura, oltre a svolgere la funzione di “quartier generale” per il personale incaricato di gestire la rete di Pronto Intervento, svolge anche le importanti funzioni di controllo di qualità del funzionamento della rete e dei dati acquisiti e di centro di informazione locale sull’evoluzione della sequenza sismica in atto, rendendo il presidio tecnico-scientifico dell’INGV in area epicentrale una presenza imprescindibile anche per la sua funzione di supporto alle operazioni di Protezione Civile.
|

Figura 7 Allestimento tenda rete mobile
|
|